La neurochirurgia è una branca della chirurgia che si occupa specialmente di problemi legati a malattie del cervello, della colonna spinale e dei nervi, anche quelli periferici.
Nasce come specialità chirurgica nel tardo '800. Nel 1905 Harvey Williams Cushing pubblicò sul Bollettino del John Hopkins Hospital un articolo intitolato "The special field of neurological surgery", in cui tale disciplina veniva descritta per la prima volta. In tale epoca le procedure neurochirurgiche si limitavano alla decompressione cranica allo scopo di ridurre la pressione intracranica.
I progressi nella diagnostica per immagini, la messa a punto del microscopio operatorio e l’applicazione di tecnologie informatiche alle procedure chirurgiche, come nel caso della chirurgia stereotassica, delle tecniche di monitoraggio dei pazienti e lo sviluppo di nuovi presidi farmacologici, hanno contribuito allo sviluppo della neurochirurgia moderna.
Oggi i neurochirurghi sono in grado praticare tutti i tipi di approcci chirurgici al cervello, al midollo spinale ed ai nervi periferici. La rimozione di tumori cererbrali e spinali , la ricostruzione di vasi arteriosi intracranici danneggiati (come per gli aneurismi o per le MAV), la rimozione dei dischi intervertebrali erniati, la stabilizzazione spinale, la chirurgia per i disturbi del movimento come il Morbo di Parkinson, il trattamento chirurgico delle epilessie e del dolore cronico, sono procedure comunemente praticate nella moderna neurochirurgia.

Condizioni che richiedono la neurochirurgia
Per una visita neurochirurgica generalmente i sintomi sono: elevato dolore alla colonna od ad un arto, dolore e formicolii ad un arto, paresi ad arti o a viso compreso blocco della parola, episodio di sincope, deficit improvviso alla vista. Le condizioni neurochirurgiche includono principalmente lesioni o tumori del cervello, del midollo spinale e del sistema nervoso periferico.
Le condizioni che generalmente richiedono il trattamento neurochirurgico sono:
